La tradizionale “Danza delle spade e dei coltelli” alla festa di San Rocco a Torrepaduli nel Salento

La tradizionale danza delle Spade e dei Coltelli con la compagnia di scherma salentina, ci riporta la tradizione nella festa di San Rocco a Torrepaduli frazione di Ruffano in provincia di Lecce, il 15 e 16 agosto di ogni anno.

Dopo che la statua del santo rientra in Chiesa, alla fine della processione, inizia uno dei riti più antichi e spettacolari del Salento.

Danza delle spade e dei coltelli a Torrepaduli nel Salento

Il rito dura fino alle 5 del mattino, si formano le ronde (grossi circoli di suonatori) e sotto il ritmo incalzante dei tamburelli si manifesta la “Scherma salentina” anche detta “danza dei coltelli”.

Un duello, senza coltelli, danzato al ritmo della pizzica-pizzica. Esso affonda le radici nei duelli rusticani che durante il Regno delle due Sicilie divennero una vera piaga sociale.

Anche se, nel corso degli anni, furono proibiti vennero ugualmente praticati fino al periodo fascista.

Quando poi le pene si inasprirono si escogitò il duello danzato senza armi. Ancora una volta il problema non fu risolto, quasi sempre l’atmosfera si scaldava e i duellanti tornavano ad estrarre i coltelli.

Fu così che le forze dell’ordine non tollerarono più neanche i duelli ballati.

I duelli ballati pian piano furono proibiti da per tutto, tranne che a Torrepaduli, dove solo per una notte all’anno, tra il 15 e il 16 di agosto durante la festa di San Rocco, avevano acquisito un aspetto devozionale e pertanto tollerati.

Fino a qualche decennio fa, se qualcuno aveva ricevuto un affronto, in qualsiasi periodo dell’anno diceva: “ne vitimu a Santu Roccu” (in dialetto salentino significa ci vediamo a San Rocco), lanciando così la sfida al duello.

la storia di San Rocco a Torrepaduli (Ruffano nel Salento)

Il legame del duello con San Rocco è palesato da una leggenda popolare.

La quale narra che il Santo pellegrino di Montpellier, appartenuto alla nobiltà francese del XIV sec., era un abile spadaccino.

Ancora giovane decise di recarsi in terra Santa, ma in Italia trovò la peste.

Si ammalò aiutando gli ammalati.

Guarito decise di tornare a casa per ristabilirsi, ma fu scambiato per una spia e imprigionato a Voghera.

Durante la detenzione insegnò la nobile arte della scherma ai suoi compagni.

Sacro e profano, magie e duello, emozioni ed istinto, sono i protagonisti di una notte indimenticabile dal cielo stellato.

La Festa di San Rocco a Torrepaduli, con la danza delle spade e la pizzica

La festa è ricca non solo di tradizione ma anche della magia delle luminarie. I turisti in vacanza nel Salento ammirano gli archi di luci colorate, le bancarelle dei prodotti tipici e i fuochi d’artificio.

Lasciatevi trasportare dal ritmo dei tamburi.

I balli termineranno all’alba quando i musicisti porteranno le “zagaddrhe” (i nastri colorati) per la benedizione.

L’arte della scherma salentina rappresenta una tradizione della cultura popolare, viene tramandata fin dai tempi più antichi e si continua a praticare nel Salento.

Fonte Antonio D’Ostuni divulgatore di cultura popolare

Video della Festa di San Rocco a Torrepaduli