Antonio Amato ensemble cantante di pizzica e di musica salentina
Antonio Amato, è un grande cantautore salentino, originario di Diso (Lecce) che interpreta la Pizzica pizzica e in questo video canta “Te sira” alla Notte della Taranta 2016.
testo della canzone “Te sira”
Te sira ne passai iddha nun c’era
la curte china me parse vacante
me mesi a dumandà tutta la gente
se l’hanno vista dha uecchi calante
una me dittu ca nu l’ha bituta
l’addha me dittu ca lli balli è sciuta
iue sci a li balli e la truai ballandu
cu na casetta russa e na pulita
me misi dui tre fiate cu nci ballu
cu nci vasu dha ucca sapurita
Lu meu cumpagnu disse nu lu fare
ci bacia donna vai ngalera a vita
e ieu ngalera a vita ulia te scire
le carni mei cusute cu la sita
e ieu ngalera a vita ci su statu
li carni mei cusuti cu lu spagu
cusili donna ca li sai cusire
cusili a rretu puntu de camisa
Video di Antonio Amato pizzica salentina
Antonio Amato ensemble
Antonio Amato è un Cantante eclettico che si è saputo affermare nel corso della sua lunga carriera come uno degli interpreti più rappresentativi del Salento.
“Il futuro del passato” è la frase che meglio potrebbe rappresentare la filosofia stilistica del gruppo che, in dieci anni di attività, è riuscito a sviluppare un sound originale, riconoscibile e alternativo al suono legato alla musica popolare salentina.
La carica dell’esperienza si sente nei testi, lineari, corretti, “adeguati” al punto giusto in termini di metrica, di melodia, di ritmo.
Strumenti acustici e sonorità della tradizione si intrecciano in simbiosi musicale con strumenti elettronici e sonorità moderne senza perdere di vista le ritmiche ipnotiche e ancestrali che rappresentano la colonna portante della “pizzica pizzica“.
I testi originali, pur ispirandosi alla poetica e alla “sofisticata semplicità” dello stile popolare, affrontano tematiche attuali senza cadere nell’anacronismo.
Per esempio il cantante dimostrando, una grande sensibilità è molto vicino alle vecchie tradizioni, dove non si buttava via nulla.
Per esempio nel testo “Quannu te llai la facce” (Quando ti lavi la faccia), invita Ninella a non gettare via l’acqua perché questa, risorsa preziosa, potrebbe far nascere un roseto e il profumo delle rose fa sanare le ferite dell’amore.
Un messaggio profondo, un invito a non perdere la propria bellezza interiore per via dello spreco, perché ogni volta che si getta via una goccia d’acqua, una rosa infondo ai nostri cuori muore…
In “Speranze” c’è una visione nuova della Musica Popolare Salentina: il coraggio di osare e constatare come una cultura così antica per un territorio, ancora oggi possa avere tanto da dire con un linguaggio vivo, rinnovato e moderno senza recidere il cordone ombelicale con la Tradizione.
Il progetto “Antonio Amato Ensemble” nasce nel 2000 per creare un connubio tra musica popolare e musica classica, creando un suono raffinato e allo stesso tempo autentico.
Dopo il primo disco “Spingula maringula”, nel corso degli anni il progetto si è arricchito man mano di altri punti di vista, allargandosi oltre i consueti confini per pensare senza “etichette”.
Tra il 2005 e il 2007 escono “Incanto” e “Misticanza”.
La musica è intesa come “comunicazione”, come flusso di pensieri sonori, come trepidazione.
Antonio Amato ci vuole instradare nella sua di musica.
Che comprende l’abbraccio di una serie di soluzioni che delle espressioni tradizionali hanno forse lo sfolgorio, cioè la linearità degli andamenti, la scelta della giusta prospettiva, del giusto elemento da sviluppare.
Se questo quadro può, anche solo in parte, corrispondere a quello pensato e rappresentato dall’ensemble, immagino la gioia provata dai sei musicisti nel decidere di suonare e di eseguire “La malarazza” di Domenico Modugno, un brano percepito da molti sempre più come popolare, come invettiva trasversale da urlare e reiterare senza sosta.
Ecco il percorso del brano nella società musicale contemporanea è paragonabile a quello proiettato dall’Amato Ensemble in “Speranze”:
è musica raffinata, ha diverse basi su cui poggia (quelle estemporanee dell’invettiva e quelle più profonde dello studio, della riflessione, della scrittura), è inclusiva senza indugi, perché sperimenta la compresenza del canto in dialetto con l’elettronica, i fiati, il piano e il violino.
E perché, per concludere con un po’ di oggettivazione, è bella, evocativa, straniante.
Grazie alla scelta dei temi (leggete i testi ma anche i titoli dei brani:
- “La malanotte”
- “Lu sapientune”
- “Prumisa d’amore”
- “La danza te le sierpi”
- “La storia”
che sono tradotti dai musicisti con una maestria irriducibile.
Dalla quale traspare la ricerca di una voce unica, densa e fievole, senza pendenze inutili né ricorsi intuibili.
Lasciatevi pizzicare dalle note calde della musica Salentina di Antonio Amato, tanta allegria e calore sapranno donarvi…in questa terra piena di sole e se avete della malinconia cacciatela via…
Su Youtube, potete vedere tanti Video di questo cantante di pizzica salentina, originario di Diso in provincia di Lecce.
Presente anche su Facebook, Twitter e Instagram questo artista, è presente in molti concerti in tutto il Salento e anche all’estero.