“La Taranta” o “la Terra del rimorso” di Gianfranco Mingozzi, il primo documentario sul Tarantismo

“La taranta” è un video documentario creato da Gianfranco Mingozzi girato nel 1962 nel Salento, ed è considerato come il primo documento filmato sul tarantismo.

Per realizzare questo documentario, Mingozzi ha visitato il Salento negli anni ’50 e ’60, ed è stato realizzato con la consulenza di Ernesto de Martino e dell’etnomusicologo Diego Carpitella.

Video de La Taranta o La Terra del Rimorso di Gianfranco Mingozzi

 

Ecco alcuni dati relativi a questo documentario che potete comprare online su Edizioni Kurumuny:

  • Data di uscita: 1962
  • Regista Gianfranco Mingozzi
  • Musica composta da Diego Carpitella
  • Sceneggiatura Salvatore Quasimodo
  • Produttore Franco Finzi De Barbora

Ma cosa era il Tarantismo?

Che cosa è il Tarantismo nel Salento? la storia e la cura delle Tarantate

 

Trama del film documentario La Taranta di Mingozzi

Nel documentario girato dal documentarista bolognese Gianfranco Mingozzi, il filmato ritrae delle località rurali degli anni cinquanta, nel Salento.

Si parte da un’abitazione profondamente povera, dove il dolore nei corpi e nei volti delle Tarantate, riprese dal Mingozzi.

Le Tarantate di Galatina e la Festa di San Pietro e Paolo

La scena della musico terapia riprende il faticoso tentativo di una giovane donna che striscia come un ragno sul lenzuolo bianco posizionato sul pavimento, mentre la musica e la danza della piccola tarantella, la pizzica indiavolata risuona nella stanza.

Una musica ossessiva, che inspiegabilmente aiuta la donna a riprendersi come persona, cercando uscire della “malattia”.

Che differenza c’è fra la Pizzica e la Taranta ?

 

La faticosa ma struggente posizione fra essere o non essere una donna, magistralmente proposta nel documentario di Mingozzi, ci fa comprendere la difficoltà della famiglia della tarantata, che veniva morsa dalla tarantola.

Il giorno di San Pietro e Paolo a Galatina (Lecce) le tarantate si davano appuntamento ogni anno fra il 28 e il 29 giugno per chiedere la grazia al Santo, e da qui la canzone Santu Paulu meu te le tarante.

La cura prevedeva anche che si dovesse bere l’acqua del pozzo di Santo Paolo, e liberarsi dai mali che affliggevano la povera e sventurata Tarantata.