Tito Schipa è stato uno dei più grandi tenori italiani, capace di suscitare entusiasmi in tutti i teatri in cui si esibiva.
Salentino, nativo di Lecce, si distinse per il suo modo di cantare moderno, scevro da gorgheggi e singhiozzi che nella prima metà del XIX caratterizzava lo stile dei cantanti lirici.
Raffaele Attilio Amedeo Schipa adottò come d’arte Tito dal suo nomignolo dialettale Titu – che significa piccoletto – e iniziò la sua carriera di trionfi nel 1909 quando debuttò con la Traviata a Vercelli.
Da quel momento i successi si susseguirono dapprima in Italia e poi all’estero.
Negli Stati Uniti nacque un vero amore e un autentico culto per questo tenore, al punto che decise di stabilirvisi, ma dopo 15 anni, nel 1935 la nostalgia per i luoghi natii lo costrinse a tornare.
Continuò a cantare, affiancando alla lirica una brillante carriera di attore, ma dopo la caduta del fascismo, a cui era ideologicamente vicino, la sua fama conobbe un offuscamento per un certo periodo.
Negli anni ’50 decise di tornare negli Stati Uniti dove venne accolto con i più grandi onori e rimase oltreoceano fino alla sua morte avvenuta nel 1965.
Davvero caratteristica è la casetta di campagna a forma di lira (lo strumento musicale) che si fece costruire nella periferia di Lecce.
La sua salma riposa ora nel cimitero monumentale del capoluogo salentino e nella Terra d’Otranto, che proprio al grande tenore ha intitolato il suo conservatorio.