il gruppo di musica popolare salentina dei Menamenamo di Spongano

Alcuni video del gruppo Menamenamo , storico gruppo locale che suona la musica popolare salentina.

Il gruppo dei Menamenamò mostra orgoglioso anche il suo paese: Spongano, in provincia di Lecce.

 

Video del gruppo Menamenamò

 

 

 

 

Nei Menamenamò ci sono:

il violino, le chitarre, il mandolino, l’armonica a bocca, la “frusta”, le percussioni, il violino a sonagli, i martelli, il tamburello, i piatti, il cupa-cupa (Paolo Galati, che ora non c’è più, costruì un cupa-cupa con una botte), le maracas e le voci.

Dopo si sono aggiunti altri strumenti come il clarinetto e il flauto.

Tutti ingredienti che danno un tocco di melodie salentine e nello stesso tempo (in alcune canzoni) medievale, cavalleresco.

Inoltre il testo della canzone intitolato come il gruppo “Menamenamò” spinge il pubblico ad un clima di allegria e convivialità dove l’importante per la bella amata è di sbrigarsi, darsi una mossa, perché la voglia di ballare è irrefrenabile.

Lei continua a porre delle resistenze agli inviti di andare a divertirsi “pe lu zitu ca nu tegnu” ovvero per il fidanzato che non ho oppure “pe le scarpe ca nu tegnu” per le scarpe buone che non ho.

L’uomo prende tutte le iniziative e le ripete di non farsi problemi e cogliere l’attimo, andando a ballare, vivendo il presente nella totale spensieratezza.

I testi vengono dalla storia.

Si inventavano per chi si voleva bene, per amore, per sdegno, per gelosia.

Sono tutte invenzioni antiche del popolo tramandate oralmente, cioè cantate e non registrate.

Anche qui, come nel Lazio, c’erano i “cantori a braccio”, che inventavano i canti sul momento, improvvisando, un po’ come fanno oggi i rapper.

 

Poi nel corso del tempo ci sono stati dei cambiamenti: anche i Menamenamò hanno adattato molte cose, sia nei testi che nelle musiche.

Quello che manca veramente oggi, però, è una scuola di cantori a braccio, che era la vera ricchezza culturale che è andata perduta.

Il “mena mena” rappresenta la gioventù, la velocità, la fretta, e invece il “mò” è la saggezza dei vecchi, che ti dicono “stai calmo”, quando stai correndo troppo.

 

 

Metafora di un sud che trasmette i propri valori ai giovani che magari un futuro partiranno altrove, portando con sé la malinconia delle onde del mare, “lu rusciu te lu mare” altro testo oringinale dei Menamenamò.

Lei la figlia del re se ne parte in Spagna, lui un semplice soldato in Turchia,  un amore impedito, in un periodo in cui le differenze di classe erano molto vive.

Il destino li divide ma il cuore di lui rimane nelle mani della fanciulla che vola via come una colomba verso terre inesplorate.

E’ un’immagine molto suggestiva che ha in sé l’amore per quel gracidare delle rane che sembra il rumore del mare … ed una storia d’amore indelebile nei ricordi.

Ecco il video ufficiale del gruppo Menamenamò, con la musica registrata nel cd Zumpa Ninella (2003).

Arrangiamenti originali e regia di Luigi Mengoli.

“lu rusciu te lu mare” canzone e testo dei Menamenamò

 

la sagra “Cunserva mara” Spongano

 

I cantori del gruppo Menamenamò sono anche una complessa esperienza culturale, che è in grado, anno dopo anno, di organizzare nuove iniziative come la sagra de la Cunserva mara.