Da quarant’anni continua ad affiorare dalle acque della spiaggia dei lagli Alimini, il relitto della nave Dimitrios, arenata sul litorale di Otranto, nella costa adriatica salentina.
Tanti turisti hanno camminato per chilometri sulla battigia in compagnia del mare e del vento solo per raggiungerla, e ormai la sua presenza è diventata costante ed ha cresciuto tanti bambini che solitamente fanno il bagno proprio in quel tratto di spiagge.
La storia del Relitto degli Alimini a Otranto
Erano le quattro del mattino del 19 dicembre 1978 quando la nave Dimitrios naufragò insieme al suo carico e si arenò lungo il litorale degli Alimini, sulla costa otrantina.
La nave era partita da Atene con un carico di orzo, grano, riso e frumento da consegnare nel porto di Pesaro, ma sembra che a causa di una tempesta, si bloccò in prossimità del litorale salentino, inclinandosi pericolosamente sul fianco destro con la prua rivolta verso Otranto, a soli dieci metri dalla spiaggia.
L’equipaggio, capito l’esito del viaggio sfortunato, abbandonò la nave e i “capitani coraggiosi” si gettarono in mare, toccando terra dopo qualche bracciata appena nel mare in burrasca, a pochi passi dalla riserva naturale dei Laghi Alimini.
Tutti salvi, mentre il carico di 450 tonnellate di crusca, cruschello e farinacei, frumento, orzo e farina del valore di 45.900 dollari, andava irrimediabilmente perduto.
Si racconta che nei giorni successivi, ignoti “sciacalli” tentarono di raggiungere la nave per saccheggiarla, ma il mare aveva già fatto scempio del contenuto della Dimitrios che invece ha nutrito per settimane i cefali e le spigole della zona.
Nelle insidiosissime “secche degli Alimini” il Comandante e l’equipaggio lasciarono in sicurezza l’imbarcazione, che doveva nel corso degli anni successivi doveva essere venduta all’asta, anche e sopratutto per ripulire la costa di Otranto.
Questa Asta del tribunale di Lecce, non andò mai a buon fine, e l’imbarcazione è divenuta un vero e proprio Relitto diventando così, con il passare degli anni, parte integrante della costa degli Alimini.
Tanti bambini e tante famiglie salentine sono cresciute vicino a quel “Relitto”.