La Grotta della Zinzulusa, è una grotta naturale costiera del genere dei laghi anchiliani, dal greco ankhialos, “vicino al mare”, che si trova lungo il litorale salentino tra Castro Marina e Santa Cesarea Terme.
E’ una delle 10 grotte più importanti al mondo.
E’ una delle attrazioni e delle grotte più affascinanti del Salento, sia per la posizione, sia per la spettacolarità della roccia ed è anche una delle più ambite della zona, specialmente durante l’estate, periodo durante il quale la gotta ospita un numero considerevole di turisti che vengono a visitarla da ogni parte del mondo.
Deve il suo nome alle particolari formazioni calcaree, in particolare stalattiti, che pendono dal soffitto come fossero degli stracci appesi, chiamati appunto “zinzuli” in dialetto salentino.
Video della Grotta della Zinzulusa
Storia della Grotta della Zinzulusa a Castro marina
La formazione della grotta, avvenuta per erosione marina, è ricondotta al periodo del Pliocene, secondo periodo dell’era cenozoica che ebbe inizio 5332 milioni di anni fa.
Si apre sul mare come un’enorme bocca che spunta su una scogliera alta ben quindici metri.
Enormi formazioni calcaree, stalattitiche e stalagmitiche, formano delle strane forme e anche i colori che ne scaturiscono danno alla grotta un aspetto particolare.
In questa grotta sono stati rinvenuti i resti di moltissime specie animali, dall’elefante all’orso speleo, testimonianti le varie forme di vita animale che nei secoli vissero in questi luoghi.
La grotta fu frequentata anche dall’uomo già in età preistorica, occupando sia l’avangrotta, sia la parte più profonda di essa.
A testimoniarlo sono i rinvenimenti di lame, grattatoi e bulini del paleolitico, nonché ceramiche e vari manufatti in osso d’età neolitica, ed è certo che il laghetto interno era utilizzato per attingervi l’acqua.
La Grotta può essere ipoteticamente suddivisa in tre parti:
- ingresso
- cripta
- e fondo
L’ingresso, che si estende dall’ampia entrata sino alla Cripta, si contraddistingue per grande varietà di stalattiti e stalagmiti e numerosi fenomeni di crollo della volta;
in questa parte, attraverso un lungo corridoio denominato “delle Meraviglie” si trova un piccolo lago, di acqua limpidissima dolce mista a infiltrazioni marine, chiamato Trabocchetto.
La Grotta Zinzulusa continua con una grossa cavità Chiamata “Cripta”, oppure “Duomo”, che è caratterizzata pareti lisce alte fino a 25 metri.
In questa parte della Grotta si delineano le conseguenze dell”intensa azione erosiva delle acque interne.
Le stalattiti e le stalagmiti si diradano e si attenuano fino a scomparire che i diversi fenomeni di crollo.
Questa caverna è stata un tempo rifugio di centinaia di pipistrelli che l’hanno abitata per molti secoli.
Dalla Cripta fu estratto il guano di pipistrello utilizzato per la prima volta per creare un passaggio diretto alla grotta via terra.
Oggi ne restano solo pochi esemplari.
L’ultima parte, “il fondo”, giunge fino a 160 metri oltre l’ingresso, e ospita il piccolo bacino chiuso del Cocito.
Le acque sono caratterizzate da una stratificazione: nella parte bassa sono calde e salmastre mentre in superficie sono dolci e fredde.
Al suo interno sono stati rinvenuti fossili viventi unici al mondo tra cui spugne ipogee Higghinsia ciccaresi, e grosse stalagmiti sul pavimento, indice di un lungo periodo di emersione di tali ambienti.
Lo splendore di questa grotta a Castro marina si può ammirare soprattutto osservando il suo grandissimo impatto visivo che riesce a dare ammirandola direttamente dal mare, nella sua enorme bocca di apertura che da in tutto e per tutto la sensazione di addentrarsi nelle viscere della Terra.
È anche per questo motivo che è possibile visitare la grotta da vicino ma anche solo “dall’esterno” grazie a gite in barca previste intenzionalmente.
La scoperta di questa grotta nel Salento
La Grotta Zinzulusa fu “riscoperta” dall’uomo nel 1793 grazie al Vescovo locale del posto, Mons. Antonio Francesco del Duca.
Tuttavia, soltanto nel 1950 iniziarono i primi lavori di pulitura e messa in sicurezza e solo dal 1957 è stata aperta al pubblico, indirizzato lungo il percorso da guide in grado di dare ogni spiegazione.
In tempi più recenti è stato scoperto che esistono altri bacini non visitabili che allungano le cavità esplorate della grotta fino a duecentocinquanta metri e dove sono state scoperte nuove specie di fauna acquatica finora sconosciute.
Il Karst Waters Institute (KWI) ha inserito il nome della grotta nella lista dei 10 sistemi carsici a maggior rischio, cui è necessario garantire sufficiente tutela.
Orari e prezzi per l’accesso alla Grotta: come visitarla
L’orario della grotta è stagionale, ovvero è possibile accedervi d’inverno dalle ore 10.30 alle ore 16,30, mentre in estate dalle ore 9.30 alle ore 18.30.
Per l’accesso alla grotta consigliamo di contattare il comune di Castro marina, in provincia di Lecce.
Video della Zinzulusa a Castro marina