Oasi Naturale Le Cesine, riserva protetta WWF a Vernole

Le Cesine, l’oasi naturale WWF a Vernole (Lecce)

Oasi naturale de “Le Cesine” è una Riserva Naturale dello Stato, gestita dal WWF.

L’Oasi si trova nel Comune di Vernole (provincia di Lecce), lungo il litorale adriatico, a sud di San Cataldo, la marina di Lecce.

Oggi la più importante zona umida del Salento, popolata da specie diverse di uccelli migratori, pesci ed anfibi e ricca di bosco e macchia mediterranea.

Dal 1977 è zona umida di importanza internazionale; nel 1978 venne dichiarata Oasi di protezione e, infine, nel 1980 riserva naturale di ripopolamento animale.

Il passato Oasi non coltivabile, pregiudicava la produttività del territorio salentino, nell’Ottocento si decise finalmente di bonificare l’area, con l’obiettivo di ricavare terreni da destinare alla coltivazione di prodotti tipici.

La bonifica della zona fu realizzata procedendo con la canalizzazione del terreno, ovvero con la costruzione di una fitta rete di canali minori collegati ad uno principale più grande, che faceva fluire verso il mare l’acqua dolce, e con la predisposizione di una serie di pozzi capaci di raccogliere e conservare una certa quantità d’acqua da utilizzare in caso di necessità.

Pochi luoghi come l’oasi naturale delle Cesine custodiscono il fascino originario del paesaggio salentino.

Dobbiamo immaginare che fino alla fine del XIX secolo tra Brindisi e Otranto si snodava un fitto intreccio di macchie e paludi che rendeva di fatto inaccessibile e inospitale la maggior parte della costa.

Unici e isolati presidi, le torri costiere che nel caso della torre-masseria Cesine, proprio per la presenza di paludi si spingevano fin nell’entroterra, arroccandosi nei nuclei delle strutture fortificate.

A partire dal 1950, una impegnativa opera di rimboschimento che ne ha segnato il paesaggio fino ai giorni nostri insieme agli interventi antropici hanno creato l’attuale paesaggio, caratterizzato da una grande eterogeneità e una grande biodiversità.

Per questo motivo tale zona è stata dapprima riconosciuta “di valore internazionale” e in seguito dichiarata riserva naturale dello Stato ed inclusa nella rete europea Natura 2000.

Un ecosistema, tra terra e mare, in costante trasformazione.

Così, mentre nelle paludi interne dominano la cannuccia di palude, la tifa, il giaggiolo acquatico, nell’acqua dei canali le piante flottanti e negli stagni costieri prevalgono i giunchi. Sott’acqua cresce la ruppia, unica specie vegetale che riesce a tollerare l’elevata salinità.

Sul margine dei pantani crescono vere e proprie rarità come la campanella e la periploca maggiore.

Inoltre sono orlati dal verde della macchia mediterranea e dal verde delle pinete tra sentieri e capanni di osservazione.

La diversità degli habitat corrisponde un’altrettanta varietà di ciò che rappresenta la più importante risorsa naturalistica delle Cesine, ovvero la fauna.

Partendo dai paesaggi rurali a macchia dell’entroterra, abitati da decine di specie di passeriformi come upupe, rigogoli, cutrettole, averle, cince, merli, usignoli, si passa ai canneti, dove trovano riparo rondini, storni e aironi rossi, il tarabusino, ma anche le cannaiole, gli usignoli di fiume.

Lungo i canali o sulle rive degli stagni ci può sorprendere il volo del martin pescatore, ma è sulle rive o nelle acque aperte dei pantani che si osservano gli spettacoli più sorprendenti: aironi bianchi e cenerini, anatre di tutti i tipi e anche molto rare come il fistione turco, tuffetti e folaghe, fenicotteri, e cormorani.

È qui che si possono vedere volare il falco di palude o i cigni reali, mentre i cavalieri d’Italia fanno spola tra gli stagni.

Il WWF Italia, la rende fruibile nel più rispettoso dei modi, anche organizzando un’ampia serie di eventi che avvicinano sempre più persone alla cultura della conservazione della natura.

Partendo dalla Masseria Cesine, centro visite della riserva con accesso dalla strada provinciale San Cataldo- San Foca, è possibile visitare a piedi o con uno dei mezzi offerti dal programma di mobilità sostenibile, in cui recentemente hanno fatto ingresso anche gli asini.

I due stagni, Salapi e Pantano Grande, alimentati dalla piogge e da falde sotterranee, separati dal mare da una duna lunga circa 6 km offrono un paesaggio incantevole per gli amanti della natura e per il turista attento, che immerso in questo paradiso, sa cogliere la biodiversità in tutta la sua gamma di specie animali e vegetali.

L’ Oasi WWF de “Le Cesine” è un parco naturale del Salento, visitabile tutto l’anno, e nel 2018, ha subito un tremendo incendio.

Nelle vicinanze consigliamo un soggiorno in agriturismo, o in masseria, e per gli amanti dei villaggi turistici, il più attrezzato nei dintorni è il villaggio Campoverde a San Cataldo