Le caratteristiche Pajare, un vero tesoro del Salento

Affitto Pajare nel Salento

 

La Pajara (in dialetto paiaru, pagghiaru, furnieddhu o furnu a seconda delle località in cui si trovi) rappresenta uno degli elementi caratteristici del paesaggio salentino.

Le pajare salentine sono edifici simili ai più famosi trulli pugliesi, e sono delle costruzioni rurali realizzate con la tecnica del muro a secco, cioè realizzate con  pietre ricavate dai terreni circostanti senza l’uso di malta o sostegno.

Queste abitazioni rurali hanno di norma un’unica camera senza finestre verso l’esterno, ed hanno in realtà avuto nel tempo gli usi più disparati, anche come abitazione dei contadini nei mesi estivi.

Esistono varie tipologie di Pajare che si differenziano per dimensioni e modalità di costruzione.

Solitamente hanno la forma di tronco di cono con base rotonda o quadrata.

Alcune venivano costruite isolate altre in complessi.

Indipendentemente dalle dimensioni, venivano costruite con mura molto spesse così da garantire un clima interno sempre fresco in estate.

Tra il muro interno e quello esterno veniva lasciato uno spazio riempito con pietre più piccole allo scopo di isolare l’abitazione dalle condizioni climatiche esterne.

Spesso si trovano dei caminetti all’interno per riscaldare l’ambiente nei periodi invernali.

Le pajare hanno un sapore antico,  si tratta di un fenomeno di permanenza culturale forse unico nella Puglia e di una tecnica costruttiva che, dalla sua comparsa in epoche antichissime ad oggi.

Tramandata di padre in figlio, testimonianza di contadini operosi che nel pieno del loro lavoro avevano spesso bisogno di ripari e depositi.

La terra, con il suo strato calcareo, aveva bisogno di continua manutenzione e le pajare divennero punti di riferimento fondamentale per tutti gli agricoltori, come templi nelle immense distese di rosso terriccio, una testimonianza quasi sacra del passato di ogni salentino.

L’architettura dei vari trulli salentini è davvero particolare e meticolosa, apparentemente una struttura complessa tuttavia relativamente semplice da comprendere.

Le pareti possono essere a base conica o quadrata, derivanti dal sistema a triangolo già preesistente, così come il loro tetto a cupola o la loro volta a botte provengono dall’ arco a tutto sesto.

L’importanza della presenza delle scale è la necessità di seccare fichi, peperoni ed altri alimenti al sole o di effettuare dei lavori di manutenzioni sul tetto.

Sono anche testimonianza di antiche credenze pagane dove le porte servivano per essere la sicuro dalle “malumbre” spiriti malvagi.

All’ interno delle “pajare”, era in uso dormire su sacchi pieni di paglia o di foglie di granturco (“pùpuli”),

alcune abitazioni erano munite di un letto in pietre (“lattèra”),

o di assi in legno con sopra la pianta secca delle leguminose (“pasaddhàre”),

o lo stelo dell’orzo battuto (“lu cacchiàme”) o ancora indumenti consunti; solo raramente si usavano lenzuola di canapa (“de falàtu rùssu”), ed alcuni contadini si coricavano vestiti.

In estate, la famiglia del contadino si trasferiva in campagna per raccogliere, tagliare, essiccare e cuocere i fichi (“fare le fìche”).

Al trasloco concorreva tutta la famiglia, anche se le masserizie da trasferire erano poche: i cavalletti in legno per il letto (“nù pàru de tristèddhi”), tre tavole per lo stesso, un tavolo (“la bànca”), un treppiedi per cucinare, un tegame in rame stagnato (“la farsùra”) e pochi piatti di terraglia.

Le Pajare custodiscono un valore culturale di una tradizione contadina che pian piano sta scomparendo, preservarne la storia è non solo un dovere morale, ma anche avere sensibilità e rispetto nei confronti della storia delle generazioni passate.

Generazioni che conoscevano il valore della terra, della fatica ma non mancavano di generosità…ognuno era sempre pronto ad aiutare il vicino di casa, la famiglia si snodava lungo la via campestre, in fila indiana, ed ognuno portava qualcosa da mangiare.

Al bisogno veniva anche utilizzata la cisterna o il forno del vicino, ed in comune si effettuava il lavoro, lo svago ed il divertimento.

I rapporti erano a misura d’uomo, basati sulla reciproca fiducia, rispetto e lealtà; le prospettive, le speranze, i sacrifici e gli stenti condivisi e convissuti.

I giovani, apprendevano dalla viva voce degli anziani, l’esperienza vissuta ed i vari metodi per utilizzare al massimo ogni piccola porzione di terreno.

Ed anche le previsioni del tempo erano ricavate dall’ esperienza diretta.

I contadini fondavano le loro osservazioni sulla posizione della luna, sul tramonto del sole e sul comportamento degli animali.

Altri tempi…tempi da preservare.

Oggi molte pajare, site sulla costa a picco sul mare sono state ristrutturate, così come alcune bellissime che sorgono nell’entroterra salentino e sono molto apprezzate da turisti che in vacanza in Puglia prediligono un tuffo nelle tradizioni nei colori e nei sapori locali.