L’ origine della Scapece gallipolina è da ricercarsi nel periodo in cui Gallipoli città marinara, era costretta a subire gli assedi da parte delle potenze mediterranee.
Per far fronte alla fame divenne indispensabile rifornirsi di cibo da conservare per molto tempo e il pesce era sicuramente una risorsa che abbondava tutt’intorno alla città.
L’ingrediente fondamentale della scapece gallipolina, piatto della cucina salentina, è il pesce azzurro di piccola taglia, come: boghe dette “ope”, zerri, detti “pupiddhri”, che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all’interno di tinozze, che i gallipolini chiamano in gergo “calette”.
Lo zafferano poi, dona alla scapece il tipico e caratteristico colore giallo.
Il turista che viene in Salento non potrà mai prendere parte ad una delle feste religiose o sagre senza essere attratto da queste tinozze che risplendono di un giallo intenso.
Ingredienti della Scapece gallipolina
- 800 grammi di pesce azzurro
- 1 litro di aceto di vino bianco
- olio per frittura
- 3 bustine di zafferano
- 1 chilo di pane
- Farina e sale q.b.
Preparazione della Scapece di Gallipoli
Innanzitutto lavate il bene il pesce, senza però privarlo di nessuna delle sue parti.
Infarinate il pesce e friggetelo fino a quando non avrete ottenuto un bel colore dorato.
Fatelo scolare su della carta assorbente e salatelo.
In una terrina sciogliete lo zafferano nell’aceto e mescolate abbondantemente.
Prendete il pane e rimuovete la mollica, sulla quale andrete a versare l’aceto fino a coprirla completamente, lasciandola riposare per alcuni minuti.
Procuratevi un contenitore molto alto e disponete un primo strato di mollica imbevuta d’aceto sul quale andrete ad aggiungere uno strato, non troppo spesso, di pesce.
Alternate i due strati fino al completo esaurimento degli ingredienti.
Fate marinare il tutto per almeno 24 ore e poi potrete gustarlo in tutta la sua bontà.
Video della scapece gallipolina