La Pizzica salentina: la storia del ballo

Pizzica salentina: la storia

Ecco la vera origine della Pizzica salentina, con la storia di questo ballo popolare, e con il racconto delle Tarantate

Nel Salento, terra dell’estremo sud dell’Italia popolata da gente umile, ma calorosa abituata al lavoro faticoso dei campi, e dove l’unico sostentamento veniva dalla terra, si viveva nelle case di campagna a stretto contatto con gli animali e con il ragno più temuto: la tarantola.

Durante le giornate passate nei campi, a mietere il grano sotto il sole cocente, a molte donne capitava di essere pizzicate dalla tarantola e di svenire cadendo in uno stato di trance apparente.

La medicina conosciuta all’epoca non riusciva a curare queste persone.

L’unica sollecitazione e reazione che si aveva da parte di queste tarantate era durante la suonata di alcuni strumenti tra cui il tamburello ed il violino.

Luigi Stifani da Nardò, era un violinista, ritenuto il più celebre “terapeuta” del tarantismo.

E’ noto che il morso della tarantola non ha alcun veleno, ma lo stato di trance era da ricondurre sicuramente ad un disagio interiore dovuto a traumi personali o malesseri sociali.

La musica con il suo ritmo coinvolgente che imita il battito del cuore ripetitivo e incessante trascinava la donna in uno stato catartico che alla fine cadeva stremata a terra ottenendo la guarigione da parte di San Paolo.

Così come recita la canzone Santu Paulu Meu de le Tarante.

In seguito la donna veniva portata a bere l’acqua benedetta del pozzo a Galatina, in occasione della festività di San Pietro e Paolo il 28 e 29 giugno.

Ancora oggi possiamo assistere a questo rito riproposto come attrazione turistica di un’antica tradizione.

Il ritmo e la melodia della Pizzica pizzica, aveva lo scopo di “esorcizzare” le donne tarantate e guarirle attraverso il ballo di questa musica travolgente.

Venivano quindi improvvisate delle orchestrine composte a cerchio, con musicisti, ballerini o curiosi, e si dava vita al momento del ballo esorcizzante.

Per approfondimenti vi segnaliamo il museo sul Tarantismo a Galatina per conoscere meglio questa tradizione popolare.

Pizzica Pizzica: le varie tipologie di ballo

Ci sono delle varianti di questo ballo popolare, e sono:

la Pizzica Tarantata, indicata proprio per guarire le tarantate

“la pizzica a scherma” o “danza delle spade” è ballata da soli uomini i quali mimano un combattimento con i coltelli sfidandosi in agilità e prestanza fisica.

Il ballo della pizzica si ripete con i suoi ritmi incalzanti e caratterizza anche la festa di San Rocco a Torrepaduli organizzata ogni estate, dalla sera fino all’alba di Ferragosto.

la “pizzica de core” dove una coppia, tra sguardi infuocati d’intesa, si corteggia.

E’ un’altra variante molto amata e diffusa di questo ballo, e si vede la donna che sventola un fazzoletto rosso simbolo d’amore, che in un gioco di seduzione finge più volte di porgerglielo per poi ritirarlo.

Qui trovate indicazioni utili sui passi e sull’abbigliamento per ballare la pizzica.

La Pizzica è salentina, e non “pugliese”

La pizzica salentina è divenuto ai giorni nostri, il ballo per eccellenza della Notte della Taranta, spettacolo itinerante nei paesi della Grecìa salentina per tutto il mese di agosto.

Ma la pizzica pizzica è nata nel Salento, e quindi non può essere considerata “pugliese”, anche se molte volte sui giornali e sui Social, si sbaglia frequentemente.

Altra precisazione doverosa è che non è da confondere con la Taranta, che è semplicemente il ragno, mentre la pizzica è il ballo.

L’evento della Notte della Taranta si conclude con il grande concertone finale di Melpignano, che vede sul palcoscenico artisti e generi diversi, con la contaminazione e fusione tra linguaggi musicali differenti.